BRUNO MUNARI. GENIO ALLENAMENTE

BRUNO MUNARI. GENIO ALLENAMENTE

Oggi l’universo dei Giochi Allenamente rende omaggio al grande Bruno Munari. Un signore che amava l‘arte e che inventava l’arte. Una volta ha detto: “tutti quelli che hanno la stessa apertura visiva e vedono il mondo nello stesso modo non hanno osservazioni diverse da comunicarsi. Solo chi ha un’apertura visiva diversa vede il mondo in un altro modo e può dare al prossimo un’informazione tale da allargargli il suo campo visivo”.

Queste parole di Munari riassumono la sua esistenza, la sua filosofia, la sua arte multiforme. Fin dai primi anni della sua attività artistica Munari si rende conto che, diventando adulti, gli uomini privilegiano il senso della vista a discapito degli altri sensi percettivi. Ecco allora che con poesia, ironia e fantasia crea oggetti che stimolano i sensi perduti.

Crea la “Tavola tattile per i non vedenti”, i “Libri illeggibili”, cioè libri per i bambini che ancora non sanno leggere ma che saranno invogliati a sfogliare queste opere in cui ogni pagina è una sorpresa: colori diversi, materiali vari, forme sorprendenti, disegni curiosi; arricchisce di nuovi significati gli oggetti quotidiani: le forchette, piegate ad arte diventano “Forchette parlanti o animate”; Constata che “le macchine sono noiose con il loro ritmo uniforme costante. con opportuni accorgimenti si possono costruire macchine il cui rumore ricorda il cinguettio degli uccelli” e inventa le “Macchine inutili“.

Bruno Munari è uno dei punti di riferimento del metodo ludico che propongo con i Giochi Allenamente, guardare al cervello da punti di vista differenti, come per altri “geni” che abbiamo conosciuto in queste pagine, da Leonardo a Sherlock, sino ad arrivare a Einstein, anche lui può essere un modello e fornire uno spunto per delle attività.

le-machine72LE NOSTRE MACCHINE INUTILI

Ora giocheremo anche noi a creare delle macchine inutili, utili, possibili, impossibili.

  • È necessario dividersi in gruppi di circa quattro persone

  • Il conduttore sceglierà alcune macchine che dovranno essere realizzate

  • Il gruppo lavorerà nella realizzazione della macchina, che dovrà essere descritta sia in modo testuale che attraverso dei disegni.

  • Alla fine del tempo a disposizione le squadre dovranno far vedere e descrivere al conduttore le macchine.

  • Un componente per squadra farà parte del comitato scientifico che dovrà valutare le varie macchine dando un voto da 1 a 10 per le seguenti caratteristiche:

    1. Originalità del progetto

    2. Uso di materiali riciclati e di facile reperimento

    3. Uso di materiali in modo originale e differente dal loro uso originario. Per esempio uno scolapasta usato come cappello.

    4. Possibilità di realizzazione del progetto.

    5. Come è stato raggiunto l’obiettivo principale della macchina.

Le attività si possono concludere con un dibattito sulle macchine ideate e sulle loro caratteristiche principali. Potete realizzare quest’attività in contesti differenti, a casa nel tempo libero, in biblioteca o se siete insegnanti, anche a scuola. Rispetto a quest’ultima possibilità mi piace evidenziare quanto possa essere trasversale a discipline differenti l’approccio che propongo, e giocare con Munari rientra a pieno titolo nelle idee per una scuola Allenamente

In AMBITO LETTERARIO si può partire dalle macchine realizzate per approfondirne la descrizione o ideare dei racconti a tema. Interessante è vedere anche il lavoro congiunto svolto da Rodari e Munari, due personalità affini che utilizzavano di fatto modalità ed approcci simili di lavoro.

Un altro percorso potrebbe partire dai libri di Munari, in particolare “Da cosa nasce cosa”, un viaggio nel design e nel mondo dei materiali, si può proporre ai ragazzi di trovare modi differenti di usare un determinato oggetto e contestualizzarli all’interno di un racconto.

Il PERCORSO ARTISTICO è naturale oltre che immediato. Basato sulle modalità di lavoro indicate da Munari. Creatività e libertà prima di tutto, in modo da dare ai ragazzi le maggiori possibilità di confronto e non farli chiudere all’interno di schemi e metodi preconfezionati. In realtà l’unico metodo di Munari è proprio quello di non avere un metodo, ed è singolare che ormai molti educatori che si rifanno all’approccio munariano lo abbiano classificato in un metodo. Il lavoro di Munari si è svolto a 360° in ambito artistico, tantissima è la produzione di testi e libri innovativi per i bambini, con grande cura di materiali e basati principalmente sull’idea di dare stimoli e “provocare” la creatività.

Per l’AMBITO SCIENTIFICO siamo partiti dalle macchine impossibili, ed ora potremo lavorare sulle macchine possibili. Si può valorizzare un percorso che possa vedere l’evoluzione ed il progresso tecnologico rispetto ad un macchinario, ad uno strumento di lavoro o casalingo. Se ne può studiare il funzionamento e magari anche il design, per verificare come il progresso ed i cambiamenti interni alla nostra società hanno di fatto modificato anche la produzione dei beni.

Con i ragazzi si può anche organizzare una mostra che prende, per esempio, in considerazione l’evoluzione di un bene di uso comune come l’automobile, o il frigorifero, od ancora la bicicletta, verificarne l’evoluzione ed indicarne i cambiamenti legati all’aspetto tecnologico e quelli legati all’aspetto principalmente antropologico, un modo diverso per fare divulgazione scientifica.

Munari ci permette una trasversalità che bene si adatta anche a un percorso sulla didattica per competenze, tra creatività, immaginazione e fantasia.

Come sempre, questo blog vuole essere luogo di confronto e scambio, quindi non mi resta che ricordarvi che aspetto le immagini e le descrizioni delle vostre “macchine inutili”, o semplicemente il racconto della vostra esperienza, sarò felice di ospitarvi qui sotto, tra i commenti.

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